Sembra facile, ma non lo è. Realizzare dei buoni progetti di garden design non è affatto semplice come può apparire e non solo, l’impatto del verde è fondamentale.
Qualche tempo fa ho scritto un post dove parlavo dell’importanza dell’outdoor (e non solo dell’interior decoration, come molti pensano) perché il contorno, lo spazio verde di un edificio è la prima cosa che si nota. Dev’essere gradevole, deve dare una sensazione di benessere a chi lo osserva, deve rispettare ciò che lo circonda e inserirvisi alla perfezione.
Ci sono regole base da seguire senza le quali non è possibile riuscire nell’intento.
La prima regola è la semplicità e si sa che essere semplici è la cosa più difficile del mondo.
La seconda regola riguarda la scelta dei colori delle piante che compongono un giardino. È sempre bene ricordare che accostando piante con le stesse gradazioni di colore si ottengono risultati più raffinati e che combinando invece i colori complementari, ovvero quelli opposti sul cerchio dei colori, si ottengono grandi contrasti.
In zone assolate è meglio usare colori decisi e forti che il sole illuminerà e renderà ancora più carichi.
Nei giardini ombrosi e con sfondi dalle tonalità verde scuro è bene invece utilizzare il bianco e le sue sfumature, che creano giochi di contrasti estremamente eleganti.
Sempre a proposito dei colori dobbiamo anche tenere presente delle sensazioni che suscitano: il giallo ad esempio è un colore che conforta, il rosso accende, il blu è affidabilità e sicurezza, calma e tranquillità, il verde è un colore direttamente legato alla natura e alla vita, per questo motivo alla sua visione proviamo sensazioni di calma, relax e speranza.
Non solo colori. La terza regola è che dobbiamo tenere conto anche delle forme, ad esempio le piante dalle foglie tondeggianti vanno abbinate a contenitori dai lineamenti più squadrati e viceversa le foglie più acuminate vanno accostate a vasi dalle forme tondeggianti.
Un’altra regola di contrasto riguarda anche l’abbinamento con piante e forme circostanti, se il nostro vaso è tondo e basso, meglio accostarlo a qualcosa di completamente diverso come ad esempio un contenitore snello, geometrico e alto. Senza dimenticare ovviamente le proporzioni: per essere esteticamente accattivante, una pianta deve superare in dimensioni da una volta e mezza a due le dimensioni del vaso. E ancora attenzione alle dimensioni dell’ambiente circostante: se posizioniamo le nostre composizioni su una grande scala, delle mini piante in mini vasi non avranno certo il giusto appeal.
Tutto questo contribuisce a creare il cosiddetto equilibrio visivo di un giardino che influisce sul benessere di chi si trova o sa osservando la nostra area verde.
Come scrivevo all’inizio, sembra semplice, ma non lo è davvero.
Ci sono delle regole o indicazioni da seguire, ma un ruolo importante lo ricopre senza dubbio l’esperienza.
Marco Sandrini, Landscape Designer di Sandrini Green Architecture
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