Oggi vorrei raccontarvi un caso eclatante in cui la progettazione del verde è diventata fondamentale per proteggere parte del nostro patrimonio archeologico.
Sono passati quasi 6 anni dal crollo della Domus Aurea di Nerone sul Colle Oppio di Roma: le cause principali del disastro sono state la sua debolezza strutturale, il peso del parco, i danni inferti dalle radici degli alberi e le infiltrazioni d’acqua.
A distanza di anni, sta per rinascere il giardino del colle Oppio grazie a un progetto che ripensa completamente il parco precedente, sostituendolo con una soluzione più leggera.
Il parco inaugurato nel 1936 e firmato da Antonio Muñoz occupava uno spazio di settecento metri quadrati. Era pieno di grandi fioriere e praticelli separati da viali. Nelle fioriere, solo essenze del blu, perché simulavano l’acqua della fontana: rosmarino, giacinti, lithodora. Il disegno delle aiuole ricalcava l’orientamento dei due monumenti sotterranei.
Purtroppo lo splendido edificio sotterraneo della Domus Aurea non era in grado di sopportare tutte quel peso.
Dopo il crollo è stato necessario mettere in sicurezza tutta la porzione del parco che sovrasta la Domus Aurea, e si è quindi intervenuto sui sedicimila metri quadrati di terreno sacrificando molta vegetazione.
Il giardino futuro sarà “sostenibile”: leggero, tecnologico grazie a infrastrutture isolanti e sistemi di drenaggio, soprattutto salverà un’area archeologica tra le più importanti.
Gabriella Strano, architetto paesaggista che si occupa dei lavori, ha spiegato come il giardino è stato pensato per riprodurre l’atmosfera e lo stile di un giardino nobiliare romano; presenterà infatti tracciati e forme che rimanderanno al disegno geometrico degli antichi giardini romani. L’obiettivo è anche quello di strappare al degrado il Colle Oppio restituendo l’area verde alla fruizione di turisti e cittadini.
In questi casi è ancora più evidente quanto la progettazione del paesaggio sia fondamentale. Non è solo una questione estetica, ma funzionale e qui addirittura di importanza e valorizzazione storica.
Per la mia gioia e quella di tanti altri appassionati di giardini e di Roma, come me, questo spazio verde tornerà a vivere, darà piacere e svago, ancora più bello e utile alla città.
Marco Sandrini, Chief Landscape Designer di Sandrini Green Architecture