Negli ultimi tempi se ne sente parlare molto. Io stesso ho scritto un articolo al riguardo qualche mese fa e le pareti vegetali sono diventate una vera e propria moda, ma in realtà la loro invenzione risale al 1930. È poi grazie all’artista botanico Patrick Blanc che dal 2006 l’utilizzo dei giardini verticali esplode in tutto il mondo. Blanc ha infatti creato la green wall più celebre di tutte a Parigi al Musée du Quai Branly, lanciando così una nuova rivoluzione architettonica sostenibile.
I giardini verticali sono così diventati l’ultima moda nel campo del design in tutto il mondo. Fortunatamente mi viene da aggiungere. Perché non più d’interesse esclusivo di studi di architettura in cerca di ambiti premi di design, ma anche d’imprese, di piccoli e grandi dimensioni, nonché di case private che vogliono migliorare la loro sostenibilità e l’impatto ambientale oltre che estetico.
Queste particolari soluzioni sono capaci di riportare la natura in ambienti urbani dove aumenta sempre più l’inquinamento, il cemento e dove il verde scompare. Inoltre una parete verde ben fatta può migliorare notevolmente l’aspetto di un edificio aggiungendo colore, movimento e creatività, mettendo completamente al centro l’estetica.
Su ogni parete vengono collocate diverse varietà di piante con differenti colori creando così veri e propri prati fioriti sui lati degli edifici. Le piante sono scelte in base alla zona climatica in cui si trova l’edificio perché è essenziale utilizzare la vegetazione più idonea al luogo dove crescerà la parete verticale. È tra l’altro lo stesso principio che si utilizza per la scelta delle piante nei giardini tradizionali. Per questo servono degli esperti in grado di consigliare e progettare ogni singolo centimetro di un giardino verticale. Io stesso mi sono occupato di green wall in tutto il mondo e ogni volta ho studiato a fondo tutti i dettagli per progettare le soluzioni migliori.
Tuttavia i vantaggi non sono solo estetici, i giardini verticali proteggono gli edifici dalle variazioni di temperatura, sia in estate che in inverno, riducendo così anche i consumi. Inoltre deviano l’acqua lontano dai muri in caso di pioggia e proteggono dai raggi UV. Non solo. La vegetazione aiuta a diminuire i suoni ad alta frequenza, mentre le strutture di supporto a cui sono collegate, possono aiutare a diminuire il rumore a bassa frequenza.
Infine non bisogna dimenticare che le aree verdi sono ottime anche per il morale delle persone, come già scrivevo qualche tempo fa nel mio articolo dedicato ai giardini terapeutici. È provato che piante e fiori hanno un impatto positivo immediato sull’individuo e trasmettono benessere. Se collocati in un’azienda i giardini e le pareti vegetali possono persino aumentare la soddisfazione sul lavoro e creare un ambiente di lavoro più piacevole.
Marco Sandrini, Chief Landscape Designer di Sandrini Green Architecture
Brescia. Le pareti verdi di residenza privata
Medio Oriente. Una raffineria ad Abu Dhabi